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Il ponte sull’Arno riaperto dagli agropolesi

AGROPOLI . La Campania Sonda di Agropoli consolida il ponte Amerigo Vespucci sul fiume Arno a Firenze, riaperto al traffico, evitando una possibile nuova tragedia come quella sul viadotto di Genova. 
Tecnici e maestranze dell’azienda cilentana, incaricati dal sindaco Dario Nardella per risolvere la criticità viaria che stava coinvolgendo ampie zone della città, hanno realizzato quegli interventi indispensabili previsti dallo studio presentato dai professori universitari Salvatore Giacomo Morano, Enio Paris e Giovanni Vannucchi, ipotizzante un concreto collassamento dell’arcata viaria di 163 metri costruita a poca distanza da Ponte Vecchio ed a ridosso del quartiere di San Frediano su progetto dell’architetto Riccardo Morandi ed aperta al traffico nel 1957. Dopo i cedimenti che avevano allarmato Palazzo Vecchio, nel novembre dello scorso anno ne era stata disposta la chiusura al traffico veicolare, affidando poi all’ingegno ed alla professionalità della società agropolese dell’ingegner Marco Di Luccio, specializzato in geotecnica ed affermatosi nel settore in diverse e quasi simili situazioni riscontrate nel nord Italia, l’incarico per il ripristino delle condizioni di stabilità e sicurezza su uno degli ultimi ponti realizzati sull’Arno nella città del Giglio. 
L’intervento dell’azienda cilentana ha portato a risolvere, in appena undici mesi, una situazione di grave pericolosità che avrebbe potuto produrre una drammatica riedizione di quanto accaduto lo scorso anno sul Ponte Morandi a Genova. L’impresa agropolese, nella persona di Di Luccio, che s’è avvalso della collaborazione del collega Vincenzo Masi, ha partecipato attivamente allo studio per proporre il progetto esecutivo di sistemazione.
Continuo e costante anche il confronto sulle ipotesi di interventi presentate dai tre docenti universitari fiorentini. La tecnica “No dig” utilizzata da Campania Sonda, con la posa nell’alveo del fiume di 100 pali in cemento, ha portato non solo a consolidare le fondamenta del pilone lato San Frediano, ma anche il potenziamento della tenuta idraulica e la resistenza strutturale sul fondale, con un sistema altamente innovativo. Esaltati gli studi ed il lavoro di tecnici e maestranze cilentane che hanno consentito la riapertura del ponte Vespucci. 
Pietro Comite
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